10 apr 2011

All'insegna del riciclaggio, l'arte e le magliette di Hibu aprono un dialogo creativo fatto a mano

Un piccione come simbolo di pace urbana. Questo significato potrebbe avere il logo di Hibu, dietro cui ci sono mente e corpo del giovane Alessandro Acerra, giovane creativo milanese. Alessandro progetta, disegna e realizza a mano le sue opere, dai dipinti alle sculture, dalle magliette con cravatta incorporata o inserti, ai cuscini a forma di persona o piccione in grandezza naturale. E ancora, gadget e videoart. Tutto rigorosamente all'insegna dei materiali di ricilaggio.

Alessandro, come ti definisci nel mondo dell'arte?"Sono sicuro di essere ancora distante, ma sulla strada giusta per poter dare una mia definizione dell'arte. Ora non è il momento, l'arte è un mondo dentro la mente dell'uomo, veramente troppo complesso, che ha tante definizioni quante persone cercano di imprigionarla dentro una definizione. Credo sia veramente utopia essendo fatta di creatività pura!"

Sei spesso in giro per il mondo e da poco sei tornato da un'esperienza in Portogallo. Cosa impari dai tuoi viaggi?"Il viaggio mi serve per imparare almeno il doppio delle cose che imparerei rimanendo sempre nello stesso posto. Nutro la creatività con un'alimentazione fatta di immagini e contesti diversi. Viaggiare mi serve per avere sempre di più elasticità mentale e capacità di elaborare per quello che faccio."

Cosa ha fatto scattare in te la scintilla per creare Hibu?"La voglia di mettersi in quel filone di persone che hanno il dono della creatività per rendere la vita collettiva più piacevole."

Parlaci del concept e dello scopo di Hibu.
"Hibu tenta la strada ecologica perché è l'unica plausibile quando si parla di produrre. Molti lo stanno facendo, ma veramente pochi rispetto la massa. Hibu guarda alla globalizzazione, valorizzando tutti i singoli individui con prodotti fatti in pezzi unici, con produzione manuale. Tutto questo serve per distruggere il grave sistema della globalizzazione che ci vuole tutti uguali. Hibu è per essereliberi di pensare, è scegliere senza vincoli."

Cosa manca a Milano per l'arte e la vita delle persone?"Un sistema aperto a tutti per un libero scambio d'informazioni: mostre aperte senza barriere economiche all'entrata e informazione alla base della cultura."

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