12 mag 2011

Go Green

“Tu non sei il tuo lavoro,

non sei la quantità di soldi che hai in banca,

non sei la macchina che guidi,

né il contenuto del tuo portafogli,

non sei i tuoi vestiti di marca.”

Fight Club
Chuck Palahniuk


Chi di noi ha dimenticato il famoso episodio di Via col vento in cui Rossella, fashion victim per eccellenza, in un momento di estrema difficoltà economica utilizza una tenda di velluto verde per realizzare un abito meraviglioso?



Rivedere quella scena mi ha fatto riflettere sull’accezione moderna attribuibile ai concetti di stile, eleganza, fashion; in uno dei periodi più cupi per l’economia mondiale, anche (o forse soprattutto) un settore come quello della moda ha bisogno di inventare e riscoprire nuove declinazioni. Non più la ricerca della griffe ad ogni costo, non più l’ostentazione di una posizione elitaria quanto, piuttosto, la tendenza a identificare nella creatività e nella fantasia il vero lusso. In un simile scenario, diventa sempre più importante il ruolo rivestito dai giovani fashion designer e dalle loro idee innovative: una schiera di professionisti che non ha perso il tocco spontaneo, quasi ingenuo, proprio di chi ha appena cominciato a svolgere un mestiere.

Moda come riciclo, etica, baratto. Sempre nel segno del glamour e dell’unicità, le nuove collezioni vengono realizzate utilizzando materiali di scarto sia per il prodotto che per il packaging (come le originali t-shirts del giovane Alessandro Acerra, confezionate con i cartoni della pizza da asporto).



Estrema (quasi maniacale) cura dei dettagli, design innovativo, attenzione per l’ambiente e per coloro che della moda subiscono purtroppo solo le conseguenze: in principio fu Freitag, ormai storico brand zurighese le cui borse vengono ricavate da vecchi teloni di camion, cinture d'auto usate e camere d'aria di biciclette.


Negli anni la moda etica ha preso sempre più piede, trovando tra i suoi sostenitori anche stilisti del calibro di Ilaria Venturini Fendi, figlia di una delle tre sorelle fondatrici dell’impero Fendi, da sempre impegnata a conciliare la sua professione con la tutela dell’ambiente e con l’impegno sociale. E’ nato così Carmina Campus, un laboratorio artigianale al cui interno gli scarti dei materiali più umili diventano arte e si trasformano in splendide borse, gioielli e accessori. Ogni pezzo è unico e viene accompagnato da un cartellino scritto a mano che ne racchiude la storia.



Anche il blasonato British Fashion Council sostiene la necessità di uno sviluppo differente, tanto da lanciare nel 2006 Estethica, un'iniziativa eco-sostenibile che si svolge a Londra in contemporanea con la Fashion Week e si configura come un vero e proprio punto di riferimento per i vari settori dell’industria moda etica. Estethica è giunta alla decima edizione e persegue diverse finalità, tra cui la possibilità di dare spazio a produttori di tessuti provenienti dalle zone più svantaggiate del mondo e la garanzia di meccanismi di produzione rispettosi dell’ambiente e dell’uomo.



Sempre nel solco della necessità di sottrarsi al consumismo imperante degli ultimi anni si inserisce lo Swap Party, molto popolare negli Stati Uniti e da qualche tempo in veloce espansione anche nel nostro Paese. Piuttosto di gettare via un paio di scarpe che non indossiamo più e comprarne uno nuovo, perché non barattarlo? E’ questa la filosofia che anima il progetto, un momento di incontro tra donne che hanno in comune la passione per abiti e accessori e la volontà di non diventarne schiave.

Una moda al servizio dell’ambiente e della persona e non viceversa, una moda vissuta con la consapevolezza che solo un radicale cambio di rotta potrà garantire la sopravvivenza del nostro pianeta e dei suoi abitanti. Se poi persino www.vogue.it, versione on line della Bibbia della moda nel mondo, dedica un’intera sezione, Eco talents, a tutti i fashion designer particolarmente attenti ai temi del riciclo dei materiali e delle creazioni in linea con uno sviluppo sostenibile, allora diventa impossibile non appoggiare la causa: Go Green!

Who of us has forgotten the famous episode of Gone with the Wind in which Scarlett, a celeb fashion victim, at a time of extreme economic difficulty use a curtain of green velvet to create a wonderful dress?



Review this scene made me think about the modern concepts of style, elegance, fashion; during one of the darkest periods in the global economy, even (or perhaps especially) an area such as the fashion need to invent and discover new variations. No longer the search for the brand at all costs, no longer the display of an elitist position, but rather, the tendency to identify the creativity and imagination with the real luxury. In this scenario, it becomes increasingly important the role played by the young fashion designers and their innovative ideas: a group of professionals that has not lost a spontaneous touch, almost naive, as everyone that begin a new job.
Fashion as recycling, ethical, barter. Always in the sign of glamor and uniqueness, the new collections are made using waste materials for the product packaging (like the original t-shirts of the young Alessandro Acerra, packed with cartons of takeaway pizza). Extreme (almost obsessive) attention to the details, innovative design, attention to the environment and for those who unfortunately suffer only the consequences of fashionì: in the beginning was Freitag, now an historic brand from Zurich whose bags are made from old truck tarpaulins, seat belts used car and bicycle inner tubes.
Over the years, the ethical fashion has become increasingly, finding among his supporters even designers like Ilaria Venturini Fendi, the daughter of one of the three founders of the empire Fendi sisters, who had always worked hard to reconcile her profession with the environment and the social commitment. So was born Carmina Campus, a workshop within which the waste materials become more humble and art are transformed into beautiful handbags, jewelry and accessories. Each piece is unique and is accompanied by a handwritten card that it contains the story.
Even the famed British Fashion Council supports the need for a different pattern of development and has launched in 2006 Estethica, an eco-friendly initiative that takes place in London in conjunction with the Fashion Week and is a real reference point for the various sectors of ethical fashion. Estethica is at the tenth edition and pursues several goals, including the ability to provide space for fabric manufacturers from the most disadvantaged areas of the world and to guarantee mechanisms for environmentally sound production and man.
Also in the wake of the need to avoid the rampant consumerism of recent years we can find the Swap Party, which is very popular in the United States and is in rapid expansion in our country. Instead of throwing away a pair of shoes that you no longer wear and buy a new one, why not to barter? This is the philosophy behind the project, a meeting between women who share the passion for clothes and accessories and the desire to not become slaves for them.
A fashion for the environment and the person and not vice versa, a trend experienced in the knowledge that only a radical change will ensure the survival of our planet and its inhabitants. If also www.vogue.it, brand new portal of the Bible in the fashion world, devotes an entire section, Eco talents, to all the fashion designers that pay particular attention to the issues of recycling of materials and designs in line with sustainable development, then it becomes impossible to us to not support the cause: Go Green!
Soundtrack: Excuse me Mr. - Ben Harper

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